Come difendersi dai furbetti della Rc Auto? Risponde Fabrizio Premuti

Quante volte capita agli agenti intervenuti sul luogo di un incidente consigliando di compilare il Cid che la risposta dei proprietari dei veicoli coinvolti nel tamponamento sia stata: Non possiamo.

Sempre più spesso, purtroppo. Il motivo? Nessuna delle auto era assicurata. Considerando che, secondo le stime più ottimistiche, sono 3 milioni i veicoli non assicurati, gli incidenti causati da chi non è in regola con la Rc-auto sono in forte aumento. La maggior parte di questi sfuggono alle statistiche ufficiali perché l’automobilista irregolare, in caso di sinistro, cercherà di risolvere in modo alternativo il danno provocato senza ovviamente coinvolgere l’autorità pubblica.
Un fenomeno in forte crescita   

Tuttavia il fenomeno è in grande aumento. Basta considerare i dati del Fondo di garanzia per le vittime della strada, alimentato con i premi pagati dagli automobilisti onesti: il numero dei sinistri causati dagli automobilisti non assicurati per i quali è stato richiesto un indennizzo è passato dai 7.356 del 2004 ai 18.396 del 2013 con un andamento costantemente crescente.

Solo nel 2013 l’ammontare degli indennizzi erogati dal Fondo è stato di 148 milioni, mentre nell’ultimo decennio sulle polizze degli automobilisti regolari gli incidenti causati dai furbetti del tagliandino sono costati quasi un miliardo e mezzo di euro.

Per porre un argine al fenomeno, il governo intende rafforzare i controlli coinvolgendo i dispositivi telematici: autovelox, tutor e le telecamere agli accessi delle Ztl fotograferanno gli automobilisti che non sono in regola con la Rc-auto e lo scatto costituirà di per sé un atto di accertamento.

Circolare senza copertura assicurativa è poi vietato: si rischia una multa da 841 a 3.366 euro, oltre al sequestro del veicolo. L’automobilista può anche verificare lo stato della propria copertura interrogando il nuovo sistema del Portale dell’automobilista: inserendo la targa è possibile verificare se il proprio veicolo risulta coperto. In caso contrario, se siamo in possesso di un contratto regolare, occorre contattare subito la compagnia. Ricordiamo inoltre che se invece il contratto è scaduto si ha tempo 15 giorni per rinnovare la polizza.
Come funziona il Fondo di Garanzia? Non c’è dubbio che il livello alto delle polizze Rc-auto contribuisce a incentivare chi non paga l’assicurazione. Tuttavia, è bene ricordare che i costi degli incidenti causati da chi è sprovvisto del tagliandino ricadono sugli automobilisti onesti che, attraverso i propri premi, alimentano il Fondo di garanzia per le vittime della strada. Come funziona il Fondo e qual è la procedura da seguire per chiedere un risarcimento? Il Fondo, gestito dalla Consap (www.consap.it), interviene su diverse tipologie di incidenti: da quelli causati da non assicurati a quelli provocati dai non identificati ovvero i pirati della strada, passando per i sinistri dove sono coinvolti veicoli “posti in circolazione contro la volontà del proprietario” (ad esempio in caso di furto dell’auto) o veicoli assicurati con “Imprese poste in liquidazione coatta amministrativa”. Il Fondo interviene anche in alcuni casi di sinistri causati da veicoli esteri. I massimali previsti, ovvero l’indennizzo massimo che può essere riconosciuto, è di 5 milioni per i danni alla persona e di un milione per i danni alle cose. Nello specifico, per gli incidenti causati da automobilisti non assicurati, i danni alla persona sono risarciti integralmente nel limite del massimale, mentre per i danni alle cose, a partire dal 2007, non si applica la franchigia di 500 euro. È importante ricordare che in caso di lesioni a persone o danni a cose, il diritto al risarcimento si prescrive in due anni (10 anni in caso di decesso) che decorrono dal giorno dell’incidente. Tanto l’istruttoria quanto la liquidazione dei danni non vengono svolte direttamente dal Fondo bensì dalle compagnie designate per territorio (l’elenco è pubblicato sul sito consap.it), cinque in tutto suddivise per regione. La richiesta di risarcimento per l’apertura della pratica deve essere inviata, per mezzo di raccomandata A/R, alla compagnia designata e alla Consap. Nel caso in cui l’utente giudichi non congruo l’indennizzo accordato, può presentare ricorso all’autorità giudiziaria citando la sola compagnia designata. E i furbetti del tagliandino la fanno franca? Il Fondo, una volta erogato il risarcimento al danneggiato, si rivarrà sul responsabile dell’incidente.
La banca dati del Ministero per vedere se si è in regola

Un servizio per verificare se la propria auto risulta assicurata oppure no. Sul portale dell’automobilista (www.ilportaledellautomobilista.it) è possibile, inserendo la targa dell’auto, della moto o del ciclomotore, conoscere se il veicolo è in regola con la copertura assicurativa.

Qualora alla banca dati, aggiornata giornalmente dalle compagnie, non risultasse attivo alcun contratto assicurativo l’utente deve contattare la propria agenzia. Utilizzare un veicolo senza copertura Rc-auto non è  possibile: l’articolo 193 del codice della strada stabilisce che è vietato circolare su strada senza copertura assicurativa e che è prevista una multa da 841 a 3.366 euro, oltre al sequestro del veicolo. La consultazione è libera ovvero non serve essere registrati al sito: basta inserire il tipo di veicolo e la relativa targa.

Sul portale inoltre è possibile verificare la classe ambientale del veicolo, ovvero quale direttiva Euro rispetta il proprio mezzo, un’informazione molto utile in caso di limitazioni del traffico per motivi ambientali. Il sito gestito dal ministero dei Trasporti inoltre può essere interrogato per ricercare, su base territoriale, il medico certificatore o l’officina convenzionata con il Dtt (Dipartimento trasporti terrestri del ministero) più vicina all’utente. Infine sul Portale è possibile anche conoscere il proprio saldo dei punti patente: per ricevere questa informazione però occorre prima registrarsi sempre nello stesso sito.
Fabrizio Premuti: non basta inasprire le pene, bisogna abbassare le tariffe


“Più aumentano gli automobilisti non assicurati, maggiore sarà il costo che viene scaricato sulle polizze di chi paga regolarmente la Rc-auto”. Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia, esperto del settore assicurativo, è convinto che per combattere i “furbetti del tagliandino” non serva solo inasprire le pene. “Serve anche un giro di vite ma non basta; occorre abbassare le tariffe in un momento nel quale le compagnie stanno incamerando ragguardevoli profitti”.

Premuti, circa 3,5 milioni di veicoli girano senza copertura. Non è che l’elevato livello dei premi assicurativi incentivi il fenomeno?

Non c’è dubbio che occorre intervenire sui prezzi della Rc-auto. Però voglio ricordare che una delle componenti maggiori del carico tariffario è proprio rappresentata dai non assicurati che incidono per un buon 10% sulla tariffa. Se il costo medio per la Rc-auto è di 740 euro, il costo sociale dei non assicurati “scaricato” sugli automobilisti onesti è di 74 euro all’anno.

Il numero degli incidenti provocati da veicoli non assicurati è passato dai 7.300 del 2004 agli oltre 18mila del 2013. Quali soluzioni possono essere messe in campo?

In prima battuta serve inasprire le sanzioni: il sequestro non basta, occorre prevedere la confisca dei veicoli non assicurati. Poi però si deve intervenire sui problemi strutturali della Rc-auto per abbassare le tariffe: rendiamo omogeneo a livello nazionale il valore del risarcimento per danni alla persona; consentiamo, attraverso le scatole nere, tariffe ancora più personalizzate per premiare i virtuosi; per fermare la speculazione sulle riparazioni aboliamo la cessione del credito ai carrozzieri e prevediamo uno sconto per l’utente che sceglie un’officina convenzionata con la compagnia a patto che i lavori vengano eseguiti secondo un protocollo di qualità.

Tutte proposte di riforma che, negli ultimi, dieci anni sono state più volte bloccate. Non è che per le compagnie i non assicurati siano l’ennesimo alibi per tenere alte le tariffe?

Ribadisco che il fenomeno “pesa” sulle tariffe degli utenti onesti. Tuttavia, in linea generale, non posso non notare che gli effetti di alcune riforme, penso alla procedura del risarcimento diretto, non siano stati minimamente “traslati” sugli assicurati: sono stati incamerati solo dalle compagnie. In questo momento tra l’altro, il settore è in utile ma non perché finalmente ha trovato l’equilibrio ma solo perché, per la crisi, si circola di meno, si verificano meno incidenti e le imprese pagano meno risarcimenti. In altre parole: è venuto il momento che anche le compagnie facciano la loro parte altrimenti questi utili rischiano di essere speculativi.

Il Fondo di Garanzia per le vittime della strada funziona bene?

Il Fondo, che indennizza il danneggiato in un incidente provocato da un veicolo non assicurato, ricordo che viene alimentato con il contributo degli automobilisti assicurati. Diciamo che potrebbe funzionare molto meglio. I tempi per ottenere un indennizzo sono biblici, superiori anche all’anno quando con il risarcimento diretto siamo anche sotto i 30 giorni. Le procedure poi sono troppo rigide e spesso non consentono un’analisi approfondita del singolo caso. Infine, nei sinistri  provocati da un veicolo non identificato, guidato da un cosiddetto “pirata della strada”, occorre procedere anche in assenza di un verbale di polizia.

da: Il Salvagente, articolo di Enrico Cinotti