
I drugstore – quei negozi sempre più diffusi che offrono articoli per la casa, la cura della persona, farmaci da banco, integratori e alimentari secchi come le tisane – stanno conquistando un posto fisso nelle abitudini d’acquisto degli italiani. Secondo una recente indagine realizzata da YouGov CP Italy, ben il 68,9% delle famiglie italiane frequenta regolarmente questi punti vendita per acquistare prodotti per l’igiene personale, la casa e generi alimentari.
Ma se da un lato cresce la popolarità del canale, dall’altro emerge un dato che fa riflettere: il 74% degli italiani è infastidito dall’eccesso di plastica nei packaging. Una dissonanza che rischia di diventare un freno alla crescita, soprattutto considerando che gli eco-attivi, ovvero quei consumatori consapevoli e attenti alla sostenibilità, rappresentano il 23% delle famiglie italiane.
Chi sono gli eco-attivi (e perché contano)?
Gli eco-attivi sono quei consumatori che leggono le etichette, evitano prodotti eccessivamente imballati, scelgono brand e insegne che dimostrano un impegno reale verso l’ambiente. Sono una fetta di pubblico molto interessante: premiano chi si muove in direzione green e sono disposti a cambiare negozio o marchio pur di restare coerenti con i propri valori.
Eppure, nonostante questa attenzione, oggi generano solo il 21% del valore nel canale drugstore. Un dato sorprendente, che suggerisce come questo segmento di mercato sia ancora poco valorizzato.
Packaging e sostenibilità: il vero nodo da sciogliere
Secondo Marco Pellizzoni, Commercial Director Consumer Panel di YouGov, “l’irritazione per l’uso eccessivo di plastica non è un dettaglio, ma un indicatore di comportamento pronto a tradursi in scelta d’acquisto”.
In altre parole, i consumatori sono pronti a premiare chi dimostra di prendere sul serio la sostenibilità. Il problema? Il messaggio – ammesso che ci sia – non arriva chiaro, oppure non è ancora supportato da azioni concrete, come la riduzione dei materiali plastici nei packaging.
La Gen Z, sostenibile per natura
Anche la Generazione Z, pur avendo un potere d’acquisto limitato, dimostra una forte attenzione ai temi ambientali. Ecco perché costruire un posizionamento green non è più un optional, ma una strategia necessaria per restare rilevanti nel tempo.
Conclusioni: una sfida, ma anche una grande opportunità
In un mercato competitivo e in continua evoluzione, la sostenibilità può essere la leva differenziante per i drugstore che vogliono conquistare nuovi clienti e fidelizzare quelli più attenti.
Ridurre il packaging in plastica, adottare pratiche più trasparenti e comunicare in modo autentico il proprio impegno ambientale non è solo una questione etica, ma anche una mossa intelligente di business.
💡 I drugstore che sapranno parlare (e agire) il linguaggio della sostenibilità saranno quelli che si guadagneranno la fiducia – e il portafoglio – del futuro.
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