L’occhio elettronico che multa? Una ricetta vecchia

Se è vero che, come abbiamo raccontato ieri, in Italia ci sono circa 4 milioni di veicoli che girano senza polizza assicurativa o con contrassegno scaduto (o peggio, contraffatto), è anche vero che bisogna trovare al più presto una soluzione.

E così, dopo diversi tentativi dei Governi precedenti andati a vuoto, anche il Governo Renzi sembra voler riproporre la stessa ricetta. Manca solo il voto favorevole del Parlamento (ma sembra una formalità, dato che i partiti sono già d’accordo), e l’emendamento che consentirà all’occhio elettronico di scovare chi non è in regola diventerà realtà. A partire dalla prossima Legge di Stabilità, o in sede di conversione del decreto “Sblocca Italia”.

Di cosa si tratta? Quando un veicolo passerà sotto uno dei 600 Telepass della rete autostradale, o sotto uno dei 320 Tutor (che sono presenti  per un totale di 3 mila km coperti), ma anche attraverso il varco di una Ztl cittadina, il suo numero di targa finirà al Cnai (il Centro nazionale accertamento delle infrazioni di Settebagni, alle porte di Roma). Il Cnai è in funzione già da 3 anni, e attualmente gestisce le segnalazioni per eccessi di velocità inviate dagli autovelox.

Il perfezionamento del collegamento con la banca dati della Motorizzazione adesso consentirà al calcolatore, grazie alla semplice identificazione della targa, di incrociare le banche dati e verificare la regolarità di ogni singolo aspetto del veicolo. Dai più evidenti: assicurazione a norma, revisione aggiornata, esistenza o meno di sequestri o fermi giudiziari; fino ad individuare chi va contromano, chi guida di notte a fari spenti o rotti, chi circola in motorino senza casco o con in sella tre persone. Se il Parlamento approverà, al “Grande Fratello” basterà scattare una fotografia che sarà sufficiente a testimoniare la violazione del Codice della Strada. In questo caso, verrà stilato in automatico un verbale di multa che il giorno seguente potrà essere spedito a casa del trasgressore.

C’è chi vi spiegherà che in Germania questo metodo funziona e da diverso tempo. Noi invece contestiamo il sistema sanzionatorio così come è concepito. Ad esempio, a qualcuno dei 4 milioni di “senza assicurazione” potrebbe venire in mente di rischiare  gli 841 euro di sanzione minima, piuttosto che pagare una polizza più alta della multa. Soprattutto nelle regioni del Sud: Campania (1.169,40 euro), Puglia (1.022,11 euro) e Calabria (929,15), i cui premi annui doppiano le Regioni con i valori più bassi. Senza contare che l’ammenda è ridotta a un quarto, quando l’assicurazione del veicolo per la responsabilità verso i terzi sia comunque resa operante nei 15 giorni successivi al termine previsto dal Codice civile.

La sanzione è altresì ridotta a un quarto quando l’automobilista entro 30 giorni dalla contestazione della violazione provvede alla demolizione del mezzo.

Insomma, è un sistema in cui i “furbetti” vanno a nozze. Inoltre il sequestro del veicolo non è un deterrente sufficiente, in particolare per chi (immigrati nullatenenti, senza fissa dimora, etc.) preferisce girare con auto da rottamare e comprate a due soldi, senza curarsi dell’assicurazione né tantomeno della sanzione (che non pagheranno). E a chi toccherà accollarsi le spese del deposito giudiziario che fa seguito al sequestro? Alla collettività, naturalmente!

Konsumer Italia ribadisce che in casi del genere la confisca deve essere a titolo definitivo. Nel caso in cui il veicolo abbia ancora un valore commerciale, questo potrebbe essere messo all’asta permettendo allo Stato di recuperare denari. Altrimenti dovrà essere rottamato, generando un guadagno sia dal punto di vista ambientale che della sicurezza.

L’ambiente ne gioverà perché si tolgono di mezzo veicoli altamente inquinanti. La sicurezza potrà invece avvalersi di maggiori risorse di polizia da concentrare sulle strade per la difesa del territorio e del cittadino onesto. Perché il vero deterrente contro le truffe e i comportamenti delinquenziali è la presenza delle divise in giro per le strade, non il “Grande Fratello”.