Crisi banche popolari. Cosa fare?
È oramai nota la crisi in cui versano alcune banche popolari. È, parimenti, conclamato l’ingente danno economico che ciò ha determinato a molti obbligazionisti e azionisti.
Cosa fare per recuperare le perdite subite?
Innanzitutto si deve precisare che chi ha aderito a transazioni individuali o “collettive” ha scelto di perdere il diritto di agire contro la banca per il ristoro del danno subito in conseguenza della svalutazione delle azioni e delle obbligazioni unilateralmente convertite in azioni dalla banca.
Per quanti invece non si siano ancora attivati, è utile segnalare che sono oramai svariate le sentenze che, in tutta Italia, stanno condannando le banche al pagare al socio, risparmiatore, azionista, quanto investito, e quindi successivamente perso, in azioni e obbligazioni.
Non è questa la sede per una disamina tecnica ed approfondita delle singole doglianze, e si avverte, per serietà, che ogni generalizzazione porta con sé un grado di approssimazione. Infatti la posizione di ciascun soggetto è differente e merita una dedicata e accurata valutazione.
Sì può perciò certamente affermare che solo una volta esaminata la documentazione afferente il consumatore, custodita presso la banca (ottenibile mediante presentazione di apposita istanza prevista dal Testo Unico Bancario) sarà possibile analizzare le eventuali anomalie e di conseguenza scegliere la strada da intraprendere al fine di recuperare le perdite patite.
Fatta questa precisazione può dirsi che, ad oggi, le sentenze emesse dai Tribunali hanno, ad esempio, rilevato la carenza di documentazione (o comunque il difetto di sottoscrizione da parte consumatore) custodita dalla banca. Ciò, in molti casi, ha determinato la restituzione integrale di quanto originariamente investito e, quindi, l’integrale recupero per il cliente di quanto perso negli ultimi anni di svalutazione delle azioni. Talora la documentazione, ancorché presente e formalmente sottoscritta, si è appurato che narrasse una realtà storica del tutto slegata da quanto realmente accaduto, ad es. in punto di competenza ed esperienza del cliente. Anche in tale evenienza la giurisprudenza ha rilevato la possibilità per il consumatore di recuperare l’investimento effettato in mancanza dei necessari presupposti legali (adeguatezza ed appropriatezza). Ancora, e sempre a titolo di esempio, è dato leggere le prime pronunce, seppur ancora in sede cautelare, che qualificano nulle, (da cui la restituzione del capitale investito) quelle operazioni con cui la banca ha finanziato il cliente affinché acquistasse azioni della banca stessa (c.d. operazioni baciate).
Concludendo quindi, può oggi affermarsi che valutata approfonditamente la documentazione del consumatore, è possibile, e tale fattibilità è confermata dai Tribunali, recuperare quanto perso in conseguenza della crisi delle banche popolari.