L’Indagine sui siti comparativi nel mercato assicurativo italiano di IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), ha denunciato un fatto gravissimo: i 6 siti che offrono la possibilità di confrontare le polizze fanno gli interessi di poche imprese, comparando solo (o prevalentemente) i prodotti di quelle con cui hanno concluso accordi di partnership e da cui percepiscono provvigioni. Lo studio sottolinea inoltre come venga pubblicizzato un numero di imprese comparate (in genere 18) spesso superiore a quello effettivo e a comparazione, basata esclusivamente sul prezzo, non tiene conto delle diverse caratteristiche dei prodotti in termini di massimali, franchigie, rivalse ed esclusioni, comportando un confronto di prodotti disomogenei e non sempre adeguati alle esigenze assicurative dei consumatori: rischio amplificato dalla diffusa pratica dell’abbinamento automatico di coperture accessorie non richieste dall’utente. L’indagine non trascura nemmeno la questione della pubblicità ingannevole. Insomma, conflitto di interessi, pratiche elusive, consenso sulla privacy non rispondente ai requisiti di legge, carenze informative dei siti e della metodologia dei reclami; tutte questioni che basterebbero ad allontanare per sempre il consumatore dai siti di comparazione, almeno da quelli che confrontano le assicurazioni. Invece Konsumer Italia, raccogliendo le raccomandazioni di Ivass, ha deciso di non demonizzare forme di commercializzazione diverse dai canali tradizionali, rilanciando l’idea della collaborazione con alcuni comparatori virtuosi. Nasce in questo senso il Protocollo d’intesa tra Konsumer Italia e ComparaMeglio.it: una partnership per riportare il consumatore al centro di un mercato che guardi all’etica, alla trasparenza e alla vera concorrenza. Non più come oggetto di un bombardamento mediatico di false o ingannevoli offerte, bensì come attore consapevole dei propri consumi.
Come suggello sullaccordo, e per presentare ai propri amici il nuovo partner, Konsumer Italia ha intervistato Robin Daina, CEO di ComparaMeglio.it.
L‘intervista a Robin Daina, CEO di ComparaMeglio.it.
Dott. Daina, come nasce il Protocollo d’intesa tra Konsumer Italia e ComparaMeglio.it?
«Il Protocollo d’intesa nasce in seguito all’indagine Ivass sui siti comparativi nel mercato assicurativo italiano. Abbiamo recepito in maniera positiva le indicazioni dell’istituto, poiché le riteniamo utili per migliorare la qualità del servizio offerto da ComparaMeglio e per tutelare le istanze del consumatore che, ci teniamo a ribadirlo, riveste da sempre un ruolo centrale nel nostro business. Questo Protocollo nasce dalla volontà di certificare in maniera inequivocabile tutti i nostri impegni, passati e presenti, in materia di tutela dei diritti del consumatore e di trasparenza».
In cosa ComparaMeglio.it si differenzia rispetto agli altri siti di comparazione?
«Siamo l’unico comparatore di matrice inglese, elemento da non sottovalutare perché influisce sia nel nostro approccio al business che nella vera e reale attenzione verso il consumatore, dimostrata dalla politica che adottiamo in materia di best price. I nostri sforzi sono indirizzati da sempre a fornire ai clienti i prodotti assicurativi più convenienti. Ci stiamo differenziando anche nella prontezza dimostrata nel recepire le indicazioni Ivass e nella volontà di sancire un’intesa con un’associazione di tutela dei diritti dei consumatori, che certifichi gli sforzi passati e presenti in questa direzione».
DallIndagine sui siti comparativi nel mercato assicurativo italiano, pubblicata poche settimane fa da IVASS, si evince che i 6 siti che offrono la possibilità di confrontare le polizze Rc Auto comparano i prodotti delle imprese con cui hanno concluso accordi di partnership e da cui percepiscono provvigioni.
Qual è la vostra posizione?
«Questa domanda necessita due tipi di risposte, una prettamente tecnica e unaltra di tipo culturale. Partiamo da quella più tecnica. Il nostro è un servizio che si basa su infrastrutture informatiche, e, per consentire al cliente di comparare le offerte assicurative e poterle acquistare attraverso il nostro sito, abbiamo bisogno di concludere accordi con le Compagnie. Senza questi accordi non sarebbe possibile sviluppare unattività del genere. Per quanto riguarda le provvigioni che percepiamo, queste derivano dalla precisa volontà di non voler sovraccaricare i consumatori di ulteriori costi: noi non prendiamo soldi da chi utilizza il nostro sito, ma guadagniamo grazie alle provvigioni delle Assicurazioni con cui stipuliamo accordi.
E questo mi sembra già un buon segno dellattenzione che da sempre riserviamo al consumatore/cliente.
Ora la risposta di tipo culturale: il fenomeno dei comparatori in Italia è ancora agli albori, non tutte le Compagnie hanno capito le potenzialità di tali strumenti. Cè chi li sottovaluta, chi li vede come nemici e chi, molto intelligentemente , ha capito che offrono un nuovo modello di intermediazione e distribuzione, che non vuole soppiantare le Assicurazioni o gli intermediari tradizionali, ma affiancarsi a loro e coadiuvarli. Una recente indagine dellIstituto Bruno Leoni sulle liberalizzazioni ha messo inoltre in luce il ruolo determinante dei comparatori nello stimolare la competitività delle aziende che operano nel mercato di riferimento. Con il tempo le Compagnie si renderanno conto, e, sono sicuro, potremo offrire col nostro servizio una copertura di mercato sempre maggiore».
Quanto siete allineati al Codice del Consumo ed ai criteri di riservatezza dei dati personali, e della privacy in genere?
«La privacy è uno dei principi fondamentali dellera digitale. Come ho detto prima, il perno del nostro business sono i consumatori, visto che operiamo per offrire loro i servizi assicurativi più convenienti. Per questo abbiamo da subito assunto sforzi concreti per allinearci alle normative vigenti in materia di privacy e riservatezza dei dati personali».
ComparaMeglio, con gli altri, è stato al centro di alcuni dibattiti promossi dallintermediazione tradizionale, non crede che essendo voi stessi intermediari possa esistere una sorta di collaborazione tra linea distributiva tradizionale e quella comparativa?
«Questa risposta si riallaccia a quello che stavo dicendo prima. Noi non siamo competitor delle Compagnie assicurative o degli intermediari. Non vogliamo porci verso di loro in unottica competitiva, bensì in una collaborativa. I comparatori sono un canale in più con cui raggiungere i consumatori, uno strumento che può essere integrato negli attuali modelli di business di Compagnie e intermediari. Il mondo cambia, nuove tecnologie si sviluppano e sono fortemente convinto che da questa collaborazione possiamo sicuramente trarre benefici reciproci».
La stessa Indagine evidenzia che la comparazione effettuata da questi siti sia basata sul prezzo, lasciando in secondo piano caratteristiche dei prodotti in termini di massimali, franchigie, rivalse ed esclusioni.
Instaurando una partnership con Konsumer Italia modificherete le modalità e i criteri di comparazione attualmente utilizzate dal motore di ricerca di ComparaMeglio.it?
«Io credo che una mentalità imprenditoriale vincente sia orientata al miglioramento costante. Lo spirito del Protocollo dIntesa è proprio questo: iniziare una collaborazione che possa essere costruttiva. Il nostro timone è la soddisfazione e il rispetto del consumatore, faremo il necessario per mantenere la rotta».
Oltre alla Rc Auto, laccordo con Konsumer si estende anche ad atri settori? Quali? Che obiettivo vi prefiggete?
«La tutela del consumatore non è limitata al settore auto, ma è trasversale, anzi universale. Gli impegni si estendono a tutti prodotti che offriamo. Una tale asimmetria sarebbe totalmente priva di senso».
Nel Protocollo d’intesa firmato con Konsumer si parla di fare indirizzo nei consumi ma nell’ottica stessa dei bisogni del consumatore.
In che modo si possono indirizzare i consumatori verso un consumo etico e verso imprese oneste?
«Un consumo etico nasce dalla conoscenza, che permette di effettuare una scelta etica. Con il nostro comparatore permettiamo ai consumatori di confrontare più servizi, quindi agiamo sul fattore conoscenza: un passo avanti nel rendere il consumatore più consapevole. Altro tassello fondamentale è la trasparenza, dalla quale scaturisce la fiducia. Attraverso questo protocollo vogliamo contribuire a diffondere la cultura della trasparenza dimostrando il nostro impegno in questo senso. Trasmettendo tutti questi valori al consumatore lo si aiuta ad indirizzare le proprie scelte di acquisto, anche e soprattutto in maniera più etica».
Sempre nel Protocollo, ComparaMeglio.it si impegna a sottoporre al vaglio di Professori Universitari, indicati da Konsumer Italia, gli impianti utilizzati fino ad oggi, relativi a modulistica, contrattualistica, visibilità internet, pubblicità, privacy e procedure, condividendo conferme ed eventuali modifiche per migliorare la qualità del servizio offerto ed aumentare il grado di soddisfazione del consumatore.
Può essere considerato un passaggio importante in favore della trasparenza di sistemi, procedure e finalità contrattuali?
«Un passaggio importante in favore di una maggiore trasparenza, visto che il nostro impegno è da sempre in questa direzione. Ora abbiamo bisogno di adattarci alle direttive Ivass e di certificare quello che abbiamo già fatto e stiamo facendo».
Ritenete di essere allineati agli standard minimi previsti dalle normative vigenti?
«Ritengo di si, dato che questi standard minimi rappresentano il presupposto per lo sviluppo di un business che aspira a fare del consumatore e le sue esigenze il proprio fulcro».
Tornando alla Rc Auto:
Come possiamo, insieme, imprese operanti nel settore e associazioni dei consumatori, diffondere la cultura assicurativa, la conoscenza del rischio, la prevenzione nella sicurezza stradale?
«Comunicando maggiormente con il cliente/consumatore, che non dovrebbe essere esclusivamente oggetto di messaggi promozionali volti a promuovere le offerte del momento. Già ci stiamo muovendo da tempo in questa direzione e il progetto Drive Camp, format tv nato per promuovere la cultura della guida sicura e al quale Konsumer era invitato come esperto, ne è un esempio. Oggi oltre alla televisione abbiamo uno strumento formidabile, la rete, che ci permette di dialogare e di interagire direttamente con i consumatori e i clienti, ed è su questo canale che dobbiamo puntare maggiormente. Tra aziende di settore e associazioni dei consumatori deve sorgere una collaborazione finalizzata a rendere il consumatore più consapevole, non solo nei confronti dei prodotti o dei servizi che acquista. La vera sfida non è tanto sensibilizzare il consumatore, quanto coinvolgerlo e renderlo partecipe di questa cultura e valori, in tale senso deve muoversi la collaborazione».
Prevedete campagne di informazione e sensibilizzazione comuni con il coinvolgimento dei consumatori o la costituzione di un contact center?
«Prevediamo questo tipo di attività, ad esempio stiamo già lavorando alla seconda edizione di Drive Camp».
Credete di pubblicizzare la conciliazione paritetica quale strumento di risoluzione delle controversie?
«Si. La conciliazione paritetica è uno strumento importante, poiché permette di risolvere molte situazioni di disguido che si creano tra automobilisti e Compagnie assicurative. Molto spesso le controversie arrivano in tribunale, con conseguente dilatazione di tempi e costi, situazione spiacevole perché lesiva nei confronti dei diritti del consumatore stesso. È un progetto a cui teniamo molto e siamo convinti che debba ricevere il giusto risalto, anche perché realizzato in collaborazione con una associazione dei consumatori».