TERMOLI. Al ricorso presentato contro la chiusura del Punto nascita di Termoli si sono unite, con un atto ad adiuvandum, altre 13 future mamme, donne incinte che vogliono partorire all’ospedale San Timoteo. Le ricorrenti si sono affidate ai legali Laura Venittelli e Roberto Giammaria, già fondatori sul territorio regionale della Casa dei diritti e dell’associazione Konsumer. Un ricorso che va a rafforzare quello dei sindaci e delle altre mamme presentato il 5 luglio e su cui è stata ottenuta la sospensiva, che verrà discussa oggi.
Le intervenienti sono tutte partorienti presso l’Ospedale di Termoli, dunque hanno interesse ad intervenire nel ricorso avverso i provvedimenti con i quali, ex abrupto, si dispone la chiusura del Punto Nascite in questione.
Pertanto, avendo interesse a portare a termine la loro maternità intrapresa presso l’ospedale di Termoli. Sull’istanza di sospensione condividono e sostengo le ragioni addotte a sostegno della misura cautelare richiesta dai ricorrenti principali.
Del resto, ove non sospesa, la decisione impugnata consentirebbe la chiusura del Punto nascita ad oggi non compiuta, determinando la privazione di un servizio sanitario essenziale per un bacino di utenza di oltre 100mila persone, anzi di gran lunga superiore in ragione dell’incremento demografico fino a circa il triplo atteso nella zona litoranea durante il periodo estivo, in assenza della benché minima previa informazione/comunicazione, nonché senza alcuna garanzia per gli utenti di poterne usufruire altrove, posto che non risulta predisposta, e comunque nei provvedimenti gravati non vi è traccia, di alcuna misura organizzativa e/o atto contrattuale e/o convenzionale idonei ad assicurare il ricovero delle pazienti molisane presso altre strutture, tanto regionali quanto extra-regionali.
Ufficio Stampa KONSUMER ITALIA