TELECOM – Noleggi di apparecchi grazie a una pratica scorretta

Dopo la segnalazione di un lettore a il Test, ci siamo rivolti all’AGCM

Le liberalizzazioni nel campo della telefonia hanno avuto il merito di far scendere notevolmente i prezzi, eppure c’è ancora chi si approfitta dei consumatori con pratiche anacronistiche oltre che scorrette. Parliamo di Telecom, che senza pudore continua a far pagare il noleggio dell’apparecchio telefonico fisso quando ormai la maggior parte degli Italiani nemmeno lo utilizza più. E c’è chi lo paga da oltre 30 anni, come segnalato al mensile Il Test da un lettore (Oliviero Verga), che, esaminando la bolletta della linea telefonica dello zio (un contratto sicuramente anteriore al 1987, data in cui lo zio era subentrato a suo padre), ha contattato il 187 scoprendo che “se la linea avesse avuto più di 10 anni, Telecom avrebbe provveduto immediatamente alla cancellazione di tale ‘servizio’”.


Il fatto inquietante è che ci sono migliaia di casi come questo in cui persone in buona fede, spesso anziani che non hanno mai cambiato linea telefonica, versano 4,13 euro + Iva ogni bimestre e rischiano di passarsi il balzello di generazione in generazione, a meno che non ne richiedano esplicitamente la cancellazione. «Questa è solo una delle varie voci di costo che ci sono in fattura ? spiega Valentina Masciari, Responsabile telefonia e utenze di Konsumer Italia ? e che continuano ad essere addebitate praticamente in eterno a moltissimi utenti fino a quando il singolo soggetto si rende conto e ne richiede la disattivazione. Ce ne sono altre, come il noleggio della presa, il contascatti, le suonerie…». Continua la Masciari: «In questo caso il noleggio, come previsto da contratto Telecom, ha durata di tre anni (non dieci), quindi il canone per il noleggio dell’apparato dopo tale termine dovrebbe cessare. Purtroppo non avviene in modo automatico da parte di Telecom ma solo su richiesta dell’interessato».


E se volessimo riconsegnare il telefono prima dei tre anni? «Se si decidesse di rinunciare al noleggio prima di tale termine – prosegue la Responsabile di Konsumer ? bisognerebbe comunicarlo per iscritto ma Telecom è autorizzata, in tale eventualità, ad addebitare il 20% dell’importo mancante alla conclusione del rapporto. Inoltre, è stabilito un preavviso di tre mesi per la cessazione del noleggio e quindi Telecom continuerà a riscuotere il canone durante questo lasso di tempo». Valentina Masciari poi aggiunge: «Telecom continua oltre i tre mesi a richiedere il canone di noleggio anche nei casi di cessazione della linea telefonica o portabilità verso altro operatore (ho visto diversi casi del genere) e sempre e solo nel momento in cui l’interessato richieda la cessazione di questi addebiti, allora la fatturazione si blocca».


Dunque il lettore-consumatore ha pagato per anni un noleggio che poteva evitare? «Questi costi dovevano cessare dopo tre anni e non dal 1987, ma da prima visto che il subentro non rinnova i termini, perché l’apparecchio è abbinato alla linea telefonica».
Difficile però avere indietro i soldi pagati per tutti questi anni, secondo l’esperta: «Si dovrebbe avviare una contestazione scritta alla quale dubito, per esperienza, che Telecom risponda con esito positivo. Di conseguenza si dovrebbe avviare una conciliazione davanti al Corecom: ma quanti utenti lo fanno? È chiaro che Telecom lucra su tali situazioni: quanti sono in Italia i consumatori che pagano questi costi senza accorgersene e senza mai richiederne la cancellazione?».


La Masciari conclude: «Perché Telecom non fa come tutti gli altri operatori che se forniscono un apparato al proprio cliente, anche se fisso, prevedono un contratto di vendita con durata in genere di 24 mesi e pagamento dilazionato in fattura e senza interessi? È lampante che con questa formula Telecom guadagna di più. Dovrebbe esistere una regola che imponga a Telecom, dopo i tre anni, di eliminare in automatico questi canoni e magari l’Agcom dovrebbe vigilare meglio su casistiche del genere».
Konsumer Italia ha già predisposto la segnalazione all’AGCM per pratica commerciale scorretta. «Visto che le multiutility spesso e volentieri richiedono gli arretrati ben oltre i limiti della prescrizione – si chiede il Presidente di Konsumer Fabrizio Premuti ? perché ora Telecom non restituisce i soldi presi agli utenti per i periodi eccedenti la validità contrattuale dichiarata?».