Università, Premuti: “Basta toppe, è la morte della meritocrazia e la vittoria del nepotismo”

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Si preannuncia un super lavoro per i Tribunali Amministrativi, grazie al Ministero dell’Istruzione. Dopo che il Ministro Giannini ha deciso di ricalcolare il punteggio del concorso nazionale per l’accesso alle specializzazioni di Medicina, moltissimi candidati si sentono danneggiati a causa dell’annullamento delle due domande erroneamente scambiate nei test. E minacciano ricorsi al TAR che, se accolti, permetterebbero a buona parte degli 11.242 interessati di ottenere una sospensiva per essere ammessi alle borse di specializzazione, nonostante ce ne siano solamente 5 mila a disposizione. «Un caos che si andrebbe a sommare a quello già visto per l’ingresso al primo anno di Medicina – commenta Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia ?. Quest’anno, sono stati quasi 6 mila i candidati ammessi dal TAR, che si sono aggiunti ai 10 mila vincitori dei test dello scorso aprile. Con il risultato che le aule straboccano di studenti e che la Facoltà di eccellenza dell’Università italiana rischia il collasso». A rischiare il collasso, però, ci sono anche le aule dei tribunali amministrativi: «Sì –prosegue Premuti ? stanno piovendo ricorsi al TAR (più di 3 mila solo per la prima tornata) contro i giudizi di inidoneità per la procedura di abilitazione scientifica degli aspiranti docenti universitari. Alcune sentenze, depositate la scorsa settimana, hanno già accolto i ricorsi parlando esplicitamente di “illegittima formazione della Commissione nazionale per l’assenza dei requisiti di qualificazione” e di “carenze nella motivazione del giudizio negativo espresso”. Di fronte a questi continui scandali, il Ministero non fa altro che mettere delle toppe». Infatti il Miur ha deciso di consentire a chi non è stato giudicato idoneo nelle tornate precedenti (2012 e 2013) di ripresentarsi alla prossima sessione primaverile (dal 1° marzo 2015) per riprovare l’esame di abilitazione, e di allungare la validità del titolo da 4 a 6 anni. «Il problema è che la maggior parte delle sentenze non arriveranno prima dell’autunno 2015, mentre gli atenei (come l’Università di Bari, nonostante gli scandali “Parentopoli”, n.d.r.) stanno già attivando le procedure di chiamata – conclude il Presidente di Konsumer – di docenti che non ne avrebbero diritto, mentre altri penalizzati da valutazioni illegittime rimangono a casa. È la morte della meritocrazia e la vittoria del nepotismo».

Andrea Scandura