Altre vittorie di Konsumer in favore di due azionisti traditi dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa

Importanti decisioni ACF per due investitori: il danno è stato riconosciuto e
quantificato. Gli avv.ti Franchi e Di Brindisi hanno già inviato lettere a BAPR con
l’intimazione di provvedere al pagamento entro e non oltre sette giorni

Ancora due vittorie per Konsumer a favore dei “consumatori traditi” che avevano
scelto le azioni delle banche popolari pensando a una forma di risparmio sicura.
Nonostante le iniziative messe in campo dal Governo, gli effetti non sono però sempre
state soddisfacenti ma qualcosa sta cambiando grazie a recenti decisioni dell’Arbitro
per le Controversie Finanziarie.
Dopo le prime due, sono arrivate la terza e la quarta decisione a favore di due
azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa, i cui titoli hanno perso gran parte
del loro valore a causa del loro inserimento nel mercato Hi-MTF, che li rende
difficilmente alienabili.
Le decisioni sono la n. 5665 del 20 luglio 2022 e la n. 5673 del giorno successivo e
riguardano due risparmiatori che avevano acquistato azioni ordinarie Banca Agricola
Popolare di Ragusa.
Il Collegio ha respinto le eccezioni pregiudiziali sollevate dall’Istituto di credito, tra le
quali quella di inammissibilità del ricorso per non essere stato provato dal ricorrente
– a dire della Banca – l’illiquidità del titolo quella di prescrizione, per non essere
decorso il termine decennale dall’acquisto.
La domanda è stata accolta a causa del non corretto assolvimento da parte
dell’istituto degli obblighi di informazione sulla natura dello strumento finanziario
acquistato (illiquidità) e sul grado di rischio ad esso sotteso.
Molti degli azionisti che temevano di aver perduto i loro risparmi si sono rivolti
all’Associazione Consumatori Konsumer, nello specifico, agli avvocati Giovanni
Franchi e Stefano Di Brindisi, i quali hanno intrapreso la strada della mediazione
obbligatoria, conclusasi per tutti con il rifiuto dell’istituto di giungere a un accordo.
Sono così iniziati i contenziosi davanti all’ACF, l’Arbitro per le Controversie
Finanziarie.

Secondo l’ACF, non è necessario che le azioni, ancora detenute in portafoglio siano
oggettivamente inalienabili. Per quanto attiene al merito, l’Arbitro ha ritenuto
provato l’inadempimento dell’intermediario, consistito nella violazione dei doveri
informativi. Per il Collegio non è, infatti, sufficiente che l’istituto abbia messo a
disposizione dei clienti l’Opuscolo Informativo.
Per l’investitore, il danno è stato quantificato in misura pari alla differenza tra il
capitale investito e il valore che comunque il ricorrente può ancora ritrarre dalla
vendita degli strumenti finanziari in suo possesso e che oggi vengono scambiati
attraverso il sistema multimediale Hi-MTF. Operazione, questa, allo stato realizzabile
con sufficiente dose di certezza per quantitativi e volumi ridotti ma complessivamente
tali da consentire che un ordine di vendita possa trovare soddisfazione.
La somma liquidata andrà maggiorata degli interessi legali, maturati dalla sentenza al
pagamento.
Gli avv.ti Franchi e Di Brindisi hanno già inviato lettere a BAPR con l’intimazione di
provvedere al pagamento entro e non oltre sette giorni.

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