Banca d’Italia ai consumatori: “Attenti ai BitCoin”

Le valute virtuali sono prodotti estremamente rischiosi e speculativi; la formazione del loro prezzo è spesso non trasparente;vi sono chiari segnali di una bolla nei prezzi di queste valute o di strumenti finanziari a esse collegate; non vi sono né forme di protezione né specifiche garanzie legali.
Sono solo alcuni dei rischi delle monete virtuali che Banca d’Italia ha segnalato con un comunicato del 19 marzo.Cosa sono le  “valute virtuali”?
Le c.d. valute virtuali sono rappresentazioni digitali di valore, utilizzate come mezzo di scambio o detenute a scopo di investimento, che possono essere trasferite, archiviate e negoziate elettronicamente (2). Alcuni esempi sono Bitcoin, LiteCoin, Ripple. Create da soggetti privati che operano sul web, le valute virtuali non devono essere confuse con i tradizionali strumenti di pagamento elettronici (carte di debito, carte di credito, bonifici bancari, carte prepagate e altri strumenti di moneta elettronica, ecc.). Le valute virtuali differiscono dalle piattaforme elettroniche finalizzate esclusivamente a favorire transazioni assimilabili a forme di baratto. Esse non rappresentano in forma digitale le comuni valute a corso legale (euro, dollaro, ecc.); non sono emesse o garantite da una banca centrale o da un’autorità pubblica e generalmente non sono regolamentate. Le valute virtuali non hanno corso legale e pertanto non devono per legge essere obbligatoriamente accettate per l’estinzione delle obbligazioni pecuniarie, ma possono essere utilizzate per acquistare beni o servizi solo se il venditore è disponibile ad accettarle.Qui il contenuto completo