Banche; sul risparmio tradito il giudizio universale

Giovanni Franchi Konsumer Emilia Romagna sentenza storica

Giovanni Franchi, Konsumer Emilia Romagna, ottiene sentenza storica in Corte d’Appello a Roma in favore di un anziano risparmiatore.

Era l’aprile del 2000, quando l’Istituto bancario consigliò ad un pensionato ottantenne di investire i propri risparmi in titoli di Stato Argentini, gli ormai famosissimi Bond. L’investimento risultò di ben  62.155,67 €, iniziò quindi a generare interessi per alcuni mesi, ma ben si sapeva che l’Argenntina era sull’orlo del collasso, il pagamento delle cedole sarebbe continuato per ben poco. Il collasso dello Stato Argentino avrebbe portato via con se non solo gli alti interessi promessi, anche l’intero capitale investito. Così accadde da li a poco.  

Il pensionato, per nulla convinto di avere responsabilità e men che meno convinto che la Banca avesse fatto il proprio dovere consunsulenziale nel 2008 denunciò l’Istituto presso il Tribunale competente, quello di Viterbo. Nel corso del giudizio intervenne il decesso del pensionato e l’esito della causa di primo grado fu infausto; non solo un giudizio negativo con la conferma che nulla sarebbe stato recuperato, ma anche ingentissime spese di soccombenza. Gli eredi del pensionato però non si arresero ed affidarono la propria tutela a Giovanni Franchi, Avvocato che sul risparmio tradito è un certo riferimento per tutti i cittadini, Presidente di Konsumer Emilia Romagna.
La causa fu quindi incardinata presso la Corte d’Appello di Roma che, con sentenza pubblicata il 19 settembre 2019, ha finalmente riconosciuto le ragioni del pensionato e condannato l’istituto di credito al risarcimento dei danni, non solo gli importi investiti ma € 91.275,31, ma comprensivi anche del mancato guadagno. Una sentenza storica che che rappresenta un precedente fondamentale nel risparmio tradito dalle banche.

“Si tratta di una sentenza clamorosa – dichiara un trionfante Giovanni Franchi – non tanto per il suo esito relativamente alla pericolosità di quei titoli, ma soprattutto per la somma liquidata, di gran lunga superiore al capitale versato, così da rendere la causa un vero e proprio investimento. È, infatti, la prima volta che siano stati riconosciuti gli interessi compensativi, ossia quegli interessi, la percentuale dei quali deve essere determinata equitativamente, corrispondenti al danno che si presume essere derivato dall’impossibilità di disporre tempestivamente della somma dovuta e di impiegarla in maniera remunerativa. Non era mai accaduto che al risparmiatore sia stato liquidato il danno derivante dal non aver potuto utilizzare quei mezzi in altri investimenti.” Grande la soddisfazione in tutta Konsumer Italia,il presidente nazionale, Fabrizio Premuti, afferma “Le banche devono sapere che se non rimborsano i clienti per l’acquisto di titoli di imprese finite in fallimento o analoghe procedure concorsuali, verranno condannate a versare somme ben più cospicue dell’investimento. Finalmente cambiano i rapporti di forza: il cliente danneggiato dovrà essere finalmente temuto dalle banche”.

Ufficio stampa Konsumer Italia