In tema di responsabilità professionale medica

Con il passare degli anni e con il tentativo di snellimento delle attività mediche, si assiste quotidianamente al fiorire di studi legali che sbandierano e promettono guadagni milionari a scapito di una presunta malasanità che poi alla fine, malgrado tutto, così malsana non è, e oltretutto quella pubblica è anche gratuita.

Senz’altro non si può fare di tutta l’erba un fascio, gli errori possono essere commessi, e se accade, si può assistere anche ad epiloghi tristissimi.

La nostra costituzione, proprio all’articolo 32, sancisce che lo Stato tutela la salute di ogni cittadino, ma come? Attraverso il complesso organigramma di personale medico e paramedico, ogni giorno, nel pieno rispetto del citato articolo 32 della nostra costituzione, a cui si aggiunge il famoso giuramento di Ippocrate, ogni medico si adopera, mettendo in campo la propria esperienza, la propria scienza, la propria professionalità, nel tentativo di assicurare il bene primario, ovvero la salute, a chi ne ha necessità.

In una piccola percentuale di casi però qualcosa può andare per il verso sbagliato e in questo caso il cittadino ha il pieno diritto di vedersi riconosciuto il giusto ristoro per l’eventuale danno subito.

Ciò che deve essere chiaro però è che non si può gettare al rogo un medico senza capire come si è arrivati a produrre un danno; a bocce ferme è sempre facile giudicare, ritenere che tutto sia accaduto per assoluta negligenza o addirittura per superficialità e incompetenza.

Per meglio analizzare un evento, innanzi tutto bisogna ricreare il momento storico in cui il tutto si è realizzato, capire se c’è stata una cattiva interpretazione di un esame, una decisione affrettata, dettata dalla paura di attendere ulteriori eventi, o se all’interno della struttura sanitaria qualcosa è mancato, o non ha funzionato perché chi doveva vigilare e provvedere non l’ha fatto.

A difesa di tutti, pazienti e medici, risulta necessario che un organo terzo, assolutamente in modo asettico, dopo aver analizzato la lagnanza, valuti la sequela degli eventi, fornendo un parere totalmente disinteressato ai fini decisionali se far procedere verso una richiesta di riconoscimento del presunto danno oppure chiarire l’eventuale assenza di elementi atti a rasserenare gli animi.

Per far questo è necessario disporre di un pool di medici specialisti altamente qualificati che, congiuntamente si fanno carico di studiare attentamente e competentemente il caso fino a giungere alla corretta conclusione.

Dott. Arturo Di Folco
Responsabile settore Sanità Konsumer