Intervista a Giovanni Scifoni, Direttore Acquisti CE. DI. GROS

Konsumer Italia, ha intervistato Giovanni Scifoni, Direttore Acquisti CE. DI. GROS.

Tanti gli spunti di riflessione, a tutela dei consumatori.

Leggi l’intervista.

K: Il Gruppo Gros ha per filosofia una forte connotazione di prodotti “romani-laziali”. Durante la pandemia questo aspetto, ha in qualche modo facilitato il vostro lavoro e vi ha dato la possibilità di non far salire i prezzi alle stelle?

G.S.: La Pandemia ha previsto la necessita di riorganizzare il nostro lavoro. Per le persone che lavorano negli uffici dedicati all’acquisto, circa 25-30 persone, è stato necessario pensare a come gestire le proprie mansioni in smart working. Per le persone che lavorano nei punti vendita invece è stato fondamentale capire che erano alcune tra le poche a dover lavorare in sito e non poter lavorare da remoto.

K: I prodotti freschi a prezzi competitivi. Come riuscite a garantire questo servizio al consumatore?

G.S.: Abbiamo una logistica di 100.000 mq per 100 milioni di colli in un anno, con un apporto fondamentale dei produttori del territorio, che hanno un effetto di camliere dei prezzi. In particolare questo lo abbiamo sostenuto con il progetto “Vicini a te”.

K: Una grande attenzione è rivolta a favorire l’economia del territorio. Quale è la differenza tra il vostro modo di lavorare e i punti vendita di tipo nazionale, che affidano i prodotti che arrivano poi sugli scaffali, alla grande distribuzione?

G.S.: Quello che facciamo è portare nei nostri supermercati i prodotti del territorio, senza però metterli nella marca della catena, ma mantenendo la marca locale. Quasi tutti gli altri supermercati tendono a prendere dei prodotti locali e poi venderli sotto un unico brand che corrisponde alla catena. Noi invece manteniamo intatto il prodotto locale.

K: Nel modo del consumerismo una grande attenzione e rivolta al coinvolgimento del consumatore. Avete mai pensato di coinvolgere i consumatori sulle scelte di prodotti di largo consumo sia food che no food?

G.S.: Sì, lo facciamo con i prodotti a marchio Consilia, per i quali vengono fatti dei Panel Test, tutti “blind”, con dei gruppi di assaggiatori. Il prodotto viene fatto assaggiare insieme ai corrispondenti leader del settore e si valuta la risposta del consumatore. Inoltre coinvolgiamo i nostri consumatori attraverso i canali social.

K: Avete mai offerto al personale dei vostri punti vendita formazione sul Codice del Consumo? E in particolare sulla garanzia legale per i prodotti no food?

G.S.: Su questo non posso rispondere perché la gestione di questo aspetto non dipende da Gros, ma dai singoli punti vendita.

K: Abbiamo notato, con piacere, che sui volantini avete esposto il nostro “Puoi fidarti” (che vi siete guadagnato grazie al rapporto qualità prezzo delle merci in vendita); come sapete questo riconoscimento viene assegnato ogni anno e voi ve lo siete aggiudicato già per il secondo anno consecutivo; ritenete di essere in linea per mantenere questo riconoscimento anche per un terzo anno?

G.S.: Speriamo vivamente di riceverlo anche questa volta

K: Parliamo di responsabilità sociale d’impresa, nel corso dello scorso anno grazie a un vostro intervento economico per un crowdfunding avete permesso l’apertura di uno sportello contro le ludopatie. Quali altre attività che connotano la responsabilità sociale d’impresa avete messo in campo?

G.S.: No non abbiamo avviato altre attività

K: Da qualche tempo ormai il consumatore ha iniziato ad apprezzare il marchio Consilia. Quale rapporto c’è tra Conslia e Gros? Quali attenzioni vengono deputate alla scelta del prodotto Consilia e come può far fronte alla concorrenza di brand storici specializzati, per esempio per la pasta, le salse di pomodoro, l’olio extravergine di oliva?

G.S.: Il criterio è quello di creare un prodotto il più simile possibile al leader del settore, mantenendo alta la qualità e con un prezzo interessante per il consumatore.

K: Un’associazione come la nostra ha l’obbligo di fare indirizzo sul consumatore nelle scelte aiutandolo anche a maturare la giusta consapevolezza della scelta attuata. Partendo dal presupposto che non possiamo fare pubblicità, come ritiene che si possa fare ancora meglio indirizzo soltanto alla luce della conoscenza da esterni? Non ritiene che una maggiore attività sinergica possa migliorare il messaggio che passa da noi al consumatore?

G.S.: Si, o riteniamo importante, e aspettiamo da voi le proposte.

K: Pensa che in un futuro prossimo si possano attuare partnership sull’informazione, sulla tracciabilità, sulla qualità, ecc… tra associazioni come la nostra e Cedigros?

G.S.: Assolutamente sì, ogni iniziativa è benvenuta.