Regime I.V.A. per le associazioni del volontariato.

Se questo è il modo per festeggiarci, ignorateci!

Il volontariato italiano è un’eccellenza che si fa notare in tutto il mondo, nel nostro Paese milioni di persone dedicano al prossimo il proprio tempo libero le proprie professionalità.

Il terzo settore è anche il più grande datore di lavoro del Paese, meriterebbe ben altra considerazione che non quella di essere mira di legacci burocratici che influirebbero nella sopravvivenza stessa di migliaia di piccole e medie realtà con l’appesantimento dell’introduzione del regime IVA obbligatorio.

Il volontariato va sostenuto con i fatti e non con le sole parole, riteniamo l’introduzione dell’art.5 nello schema di riforma del fisco costituisca un vero attentato a chi surroga con la propria attività gratuita lo stesso Stato.

Il Presidente Mattarella, in occasione della giornata mondiale del volontariato ha ben espresso il concetto che afferma e riconosce l’attività del volontariato dove spesso non arriva lo Stato, la crisi economica prima e quella pandemica dopo hanno ben dimostrato l’insostituibilità del volontariato italiano sia in Patria che all’estero, quindi a chi nuoce l’esistenza di una rete del terzo settore così diffusa ed eterogenea da coprire la quasi totalità di eventi e circostanze critiche per i cittadini e il Paese?

L’introduzione del regime IVA, pur non portando alcun valore aggiunto all’erario causerebbe un aggravamento pesantissimo di attività ed economico su cui la maggior parte delle associazioni si dovrebbe interrogare sul continuare ad esistere o andare allo scioglimento. Il terzo settore non è fatto solo di macro associazioni e organizzazioni, la maggior parte vivono prevalentemente sull’autofinanziamento diretto dei propri soci, sulle donazioni, sulle attività progettuali, a che serve introdurre questo ennesimo capestro se non ad affondare il terzo settore?

Chiediamo alla politica di intervenire nel corso della discussione alla Camera dei Deputati ed eliminare questa inutile appendice dell’art.5 introdotta nello stesso giorno in cui si festeggiava il volontariato riconoscendo a esso il ruolo insostituibile di cui è protagonista.