Pagamenti elettronici ed inclusione sociale: Konsumer Italia e l’Oic al fianco di Apri Onlus per una nuova sfida di civiltà digitale

Nasce con la volontà di concretizzare una digitalizzazione inclusiva e sostenibile l’incontro tra l’Associazione Difesa Consumatori Konsumer Italia, l’Osservatorio Imprese e Consumatori e l’ Associazione Pro Retinopatici Ed Ipovedenti – Apri Onlus.

“Per comprendere l’importanza di questa operazione basterebbe che ciascuno provasse ad effettuare una operazione di pagamento o un prelievo all’ATM totalmente ad occhi chiusi: digitare un pin o capire se sulla tastiera si è digitata la cifra corretta può diventare un’impresa impossibile” suggeriscono i protagonisti.
Al centro della sinergia l’idea di un progetto di educazione finanziaria che supporti i consumatori affetti da patologie alla vista in un’esperienza di pagamento sicura e quanto mai consapevole attraverso la creazione di contenuti informativi fruibili dai non vedenti, l’attivazione di un canale di assistenza in materia di pagamenti elettronici, grazie all’intervento della rete di sportelli di Konsumer Italia e lo studio ed elaborazione di proposte per fronteggiare le criticità legate all’accessibilità ai pagamenti che a breve verranno portate all’attenzione di Autorità di settore e stakeholders.

“L’accessibilità delle operazioni finanziarie rappresenta indubbiamente un problema importante e spesso sottolineato dai nostri associati disabili visivi” – osserva Marco Bongi, presidente APRI-onlus – “Per affrontare questi problemi occorre dunque avviare un tavolo di confronto con le istituzioni, le imprese bancarie e i vari operatori del settore. Questo è il significato che sta alla base di questo protocollo d’intesa, un progetto di lavoro finalizzato ad avviare un processo virtuoso per i prossimi anni”.

“La digitalizzazione deve essere un’opportunità per tutti soprattutto per quelle categorie di consumatori che incontrano difficoltà in un’operazione semplice ed essenziale come un pagamento con carta” osserva il Vice Presidente Raffaella Grisafi che aggiunge come “non abbia senso parlare di tecnologia e servizi futuristici se non sono poi realmente fruibili. Se vogliamo essere davvero digitali dobbiamo progettare l’infrastruttura dei diritti e degli strumenti di pagamento senza lasciare indietro nessuno. Le necessità speciali sono un diritto e ci deve essere un’etica ed un civismo fatto di concretezza. Solo a quel punto potremo parlare tutti di progresso ed evoluzione.”